Chi è salito per la prima volta su questa Cima? Chi ha percorso per la prima volta questo passo? Questa forcella da chi prende il nome?...
È l’ora del tramonto, un amico mi passa accanto e mi parla della famosa ferrata Bolver-Lugli. Si trova sulla parte nord delle Pale di San Martino e sale lungo la parete della sua montagna simbolo, il maestoso Cimon della Pala, il Cervino delle Dolomiti. Bisogna essere molto allenati mi dice, è parecchio impegnativa, soprattutto per la sua lunghezza complessiva. Ma tutto ciò non mi spaventa, anzi, mi carica ancora di più di adrenalina e curiosità, così accetto la sfida e decido di affrontarla con lui il giorno seguente.
Il Cimon della Pala è una montagna straordinaria, la cui definizione poetica più famosa ed eterna è quella conferitagli da John Ball, che lo battezzò il “Cervino delle Dolomiti”, per la sua somiglianza con la celebre montagna svizzera. Un primo tentativo di conquistarne la cima fu compiuto dalla parte del Passo della Rosetta su per la Val dei Cantoni dall’austriaco Grohmann, il quale dovette arrestarsi di fronte a una parete verticale di circa trenta metri. Dovo aver tentato senza successo per la stessa via di Grohmann, Whitwell ebbe l’intuizione di tentare dal versante Nord, risalendo il ghiacciaio del Travignolo. L’alpinista inglese completò l’impresa nel 1870 con due delle migliori guide di quel tempo: Santo Siorpaes di Cortina e Christian Lauener di Lauterbrunnen. Una volta risalito il ghiacciaio del Travignolo, gli alpinisti affrontarono le ripide rocce ghiacciate del versante Nord, una salita pericolosa per le frequenti cadute di pietre, e con coraggio e determinazione, raggiunsero finalmente la vetta del Cimon della Pala, siglando la conquista di quella che è forse la montagna più emblematica delle Pale.
L’enorme guglia torreggiava sopra di noi gloriandosi del suo aspetto di assoluta inaccessibilità e con l’aria di beffarsi di qualsiasi tentativo umano di raggiungere la cima
Dopo esserci rifocillati al Bivacco, è ora di ripartire: percorriamo in discesa il sentiero fino alla Forcella del Travignolo, da cui ammiriamo lo spettacolo sul Passo Rolle e sulla Val Venegia. Proseguendo potremmo salire in cima alla Vezzana, la cima più alta del gruppo delle Pale con i suoi 3192 metri, ma decidiamo di scendere lungo la Val dei Cantoni: il tempo sta cambiando, dobbiamo affrettarci, ma con attenzione. Infiliamo i ramponi e impugniamo i bastoncini, scendiamo lungo un nevaio: ai lati spettacolari cime grigie ci accompagnano e davanti a noi l’altopiano delle Pale, siamo senza respiro. Terminata la discesa lungo l’angusta valle, risaliamo verso il Passo Bettega per arrivare attraverso un saliscendi al Rifugio Pedrotti alla Rosetta, da cui prenderemo la famosa Funivia Rossa che ci porterà a Valle, ma non prima di una breve sosta al Rifugio, dove ci gustiamo una fetta di torta in compagnia. Entusiasti e affaticati dall’impresa, ripercorriamo con la mente la nostra avventura, e ridiamo assieme rievocando i momenti più divertenti.
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Le idee migliori nascono sempre un po’ per caso, a volte anche all’improvviso, e anche stavolta è andata così.
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